Nel 1963 Gilberto Zorio decise di abbandonare la seducente tattilità dei materiali e di sostituire la terracotta, all’epoca il suo materiale preferito, con il polistirolo. La gamma di materiali e oggetti da lui utilizzati – tutti insoliti in uno studio d’artista – avrebbe col tempo incluso anche materiali da costruzione, motori, pelli di animali, giavellotti e canoe, oltre a prodotti e soluzioni chimici.