Dai primi anni Sessanta Giulio Paolini indaga in chiave concettuale il fare artistico, nei suoi metodi e strumenti (tele nude e telai, colori, retini), esplorando il rapporto dell’opera con lo spazio e il tempo e, naturalmente, con lo spettatore. Sintomatico di questo percorso è già Disegno geometrico del 1960, la sua prima opera conosciuta: una tela nella quale compare unicamente la squadratura geometrica, anticipazione di ogni possibile immagine. Come egli scrive in quell’anno: «L’opera pre-esiste all’intervento dell’artista (che è il primo a poterla contemplare). La ricerca è tesa verso immagini assolute, inerenti alla natura stessa della tela e all’impiego di una tecnica elementare». Fu Germano Celant a presentare Paolini a Ileana Sonnabend e Antonio Homem nel 1971.
Il Comune di Mantova ringrazia i mecenati per il patrimonio storico-artistico della città mediante ART BONUS Cartiera Mantovana, Gruppo Finservice SpA, Gruppo Saviola, Lubiam, Marcegaglia, Molino Pasini SpA, Staff SpA, Tea SpA SB per il sostegno alla realizzazione del nuovo Museo di Palazzo della Ragione.
Il Comune di Mantova ringrazia i mecenati per il patrimonio storico-artistico della città mediante ART BONUS Cartiera Mantovana, Gruppo Finservice SpA, Gruppo Saviola, Lubiam, Marcegaglia, Molino Pasini SpA, Staff SpA, Tea SpA SB per il sostegno alla realizzazione del nuovo Museo di Palazzo della Ragione.